aprile 07, 2009

San Fran, San Fran!


A volte ci mettono giorni, mesi ad arrivare
Sabato mattina la commessa al Pack n' Mail di Longview, Texas, mi ha spiegato che un tempo le poste offrivano il servizio trasporto su nave per pacchi destinati oltreoceano. Due anni fa, causa recessione (o vaiassaperetecosa), hanno cessato il servizio, e addio trasporto economico. Se quindi le notizie che state per apprendere vi risultano piuttosto antiquate, non vi lamentate, è colpa di qualcosa che noi, comuni mortali, non possiamo apprendere, tale recessione, finanze, borse (o vaiassaperetecosa).

Dicevamo, più di un mese fa. San Francisco, città dai mille volti. Città in cui trovi la casa di sulla baia di Robin Williams, i grattacieli dei miliardiari downtown, ogni tipo di amenità in Haight Street (dove, la citazione è necessaria, ci sono più "smoke shops" che panai). Ah si e gli hippie, o barboni, chiamateli un po' come volete, ci sono ancora. Senza nulla togliere a ciò ci sono altri scenari forse più degni di mensione. Come ad esempio quando, in una mattinata di sole accecante, uscendo dal Golden Gate Park sbuchi su una vista mozzafiato. Downtown a destra, Fisherman Wharf (il molo in italiano) a dritto, con vista sulla baia. In lontananza il famoso ponte tutto rosso, e Alcatraz.
Piccolo inciso. Ci sono alcuni che dicono che le impressioni non rispondono a verità. Intanto però il primo giorno, camminando attraverso il Golden Gate Bridge, capita che, una signora, credibilmente in profonda disperazione alzi uno di quei telefoni situati lungo il ponte. Queste macchinette compongono automaticamente il numero della "anti-suicidi", che con un caddy, vanno a salvare la povera prima che si getti da ponte. E fino a qui non fa una piega. Salvo che, il disgraziato che sta guidando il caddy (truccato) passa a 30 km orari giù per un marciapiede largo un metro. Da una parte lo strapiombo, dall'altra il traffico che sfreccia sul ponte. Ah già, 'sto disgraziato, per salvare una povera anima, per poco non ne mutila una decina che tranquilla si godeva la baia di San Francisco.
I giorni successivi comprendono ovviamente la gita ad Alcatraz, dove per chi non se lo ricordasse, un caro discendente del suolo italico spese parecchi anni, per varie amenità che in Italia, a quei tempi (e anche oggi), sarebbero state veramente di poco conto.
Menzione speciale va riservata a Berkeley e in special modo all'università. Posto stupendo, crogiuolo di etnie e culture. Mi limito a ciò per non sfatare troppi miti, che le pellicole americane han portato sin da noi.
Il resto è una settimana indimenticabile, in una città che difficilmente non ti colpisce.

Jacopo

4 commenti:

Unknown ha detto...

Frisco rimane nel cuore,è innegabile. Vedo che anche a te ha fatto lo stesso effetto, e non ne sono affatto stupita. Alla prossima ci torniamo insieme..
:)

Jacopo ha detto...

evvai così mi compri un po' di birra!

Unknown ha detto...

Alla prossima mi ci porti anche me eh Papo, ci si va con la Punto..(?) asd

Anonimo ha detto...

Si va con la Yaris, guido io.

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