agosto 20, 2008

Una settimana dopo


20 agosto, Longview.

E' passata una settimana dalla partenza. Una settimana e sembra sia passato un mese, forse un anno. Le emozioni di 7 giorni fa probabilmente non si ripeteranno mai più, anzi sicuramente non si ripeteranno. No, quelle son cose che si provano una volta nella vita, la seconda potrebbe essere fatale. Poi però quando passano sembrano lontane un secolo. Sembra sia passato un secolo da quando ho salutato gli amici a Roma, sembra sia passato un secolo da quando mamma e babbo stavano in Italia. Non che non ci stiano più, ma ora (mom and dad) stanno anche qua, a Longview, e la cosa mi risulta alquanto bizzarra. In effetti in una settimana possono cambiare più cose di quanto uno creda: paese, famiglia, amici, conoscenti, abitudini e qui mi fermo soltanto perchè non mi vengono in mente le altre centinaia possibili. In una settimana puoi sentirti lontano da tutti e da tutto ciò che avevi e non sentirne la mancanza, perchè sai che se avrai bisogno loro ci saranno sempre. Ah poi in una settimana (o anche in un giorno) puoi andare a Shreveport, Lousiana. Shreveport, e soprattutto Lousiana, meritano un capitolo a parte. Interstate 20, che dal South Carolina termina nel Texas, mezza America di strada insomma. Basta il tratto che da Dallas, TX va a Shreveport, LA per capire una cosa. 2 ore e mezzo di niente fin quando arrivi al confine con la Lousiana. Ecco, da li un altro mondo. Il paesaggio (stereotipato quanto volete) è quello delle immagini pre-uragano Katrina (quelle post fanno caso a parte). Case antiche, per non dire vecchie e decadenti, chilometri e chilometri di niente. Un niente che però non ha nulla a che vedere con il niente del Texas. In Texas il benessere c'è e si vede. Varchi il confine, e la desolazione c'è e si vede anche bene. Per quel poco che ho visto, in Lousiana, o sei ricco o sei povero, senza troppe mezze misure (salvo le eccezioni). A Shreveport ci sono 3 casino. A giocare arrivano da tutta l'America, ma gli indigeni che vanno al casino son pochi, ma davvero pochi. Fermi, non siamo in Africa,non si muore di fame, ma non tutta l'America è un sogno, anzi son certo che qualcuno vorrebbe andarsene altrove. 

Io invece resto qui, perchè il Texas è bello e mi piace, tutte le persone che incontri per la strada sono (super)accomodanti. E come chi mi conosce bene sa, ormai la decisione l'ho presa, indietro non si torna, e in questa settimana mi sembra anche di aver preso una buona decisione. Speriamo in bene.

Jacopo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non penso che esistano posti più desolanti di Pescia o Montecarlo...asd...quindi restaci vai, anche pensando un attimino alla catiuscia che è qui che t'aspetta..

Ciao ciao

andreabrugiony ha detto...

Torno da un mese di vacanza.. vado pochi minuti su internet e mentre serfavo.. incredibile! Ho trovato proprio l'amico neo texano;) Sn felice di vdere che va tutto bene! I migliori auguri=). Andrea.
P.s. Il titolo "myowntexas" è trp cool... See u! A.

Anonimo ha detto...

Papo, perchè non scrivi un libro laggiù?? Sei troppo bravo, mi emozioni!!

alcock ha detto...

...ohi bomber...già ke c sei perkè nn scrivi un atlante socio-politico-geografico...anke se nn so bene ke roba sia un atlante socio-politico-geografico...
Vabbè, bada di scrive spesso eh perkè qst è very cool...via, fai a modo...anzi, take care!