agosto 29, 2008

Giorni di ordinaria...preghiera!

La vita è come gli affari. Possono andare meglio, ma possono andare anche molto, molto peggio. Come dice sempre il titolare di un ristorante che conosco bene alla domanda:"How's your business?" "Can't complain!". Non ci si può lamentare. Non esistono leggi di mercato certe, anzi se la mettiamo su quel piano, di certo non esiste niente. Il mercato però offre l'esempio significativo: quello che oggi è oro, domani potrebbe essere ottone. A costruire una fortuna ci mette una vita, a voltarti le spalle ci mette un attimo. Quello che è curioso però, è come questo si rifletta, come su uno specchio d'acqua, sulla vita. Oggi hai quello che ti serve e anche qualcosa di più. Domani chissà. E allora è bene sì costruirsi la propria fortuna, essendo certi che prima o poi andrà persa, ed essere perciò contenti di dover essere impegnati a ricostrurla. Così alcuni si pongono di fronte alla vita. Così mi ci pongo io. E quando nella scuola americana la domanda del giorno della classe d'inglese è:"Credi in Dio?", hai tutto il diritto di rispondere "No.". Poi però arriva il 5° periodo (o quinta ora, chiamatela come volete). E lì è un'altra storia, ma tutta un'altra proprio. Si scende nel colosseo, come dicono qua; si va al palazzetto, come dicono là. Entri in spogliatoio:"Scusate, devo aver sbagliato porta, lo spogliatoio della pallacanestro?". Invece no, sei nel posto giusto, ti rispondono una quindicina di neri, con annessi 2 bianchi che però, misterosiamente, tacciono. I coach, di colore pure loro, dopo pochi convenevoli di presentazione, cominciano il loro allenamento. E ritrovarsi lì in mezzo, dove TE sei diverso, e loro son quelli che san giocare (o presunti tali), non è bello, o perlomeno, non è entusiasmante. Ma quando si gioca non esistono colori, minoranze o maggioranze, se qualcuno sgarra, nero, bianco, giallo, rosso, si corre. E si corre sul serio. Finisce allora che l'allenamento del giovedì diventa un moto perpetuo che percorre in orizzontale i 14 metri del lato corto del campo. Ah, ogni tanto ci si ferma e il coach con aria i*******a fa la predica, che tuttavia non mi è concessa di capire, se non per le espressioni puramente volgari ormai ben note. Esse però fanno ben dedurre il succo del discorso. In fondo all'allenamento? Preghiera. Sì perchè? Non vuoi ringraziare il Padre Nostro, che anche oggi siamo usciti vivi dal Colosseo?
La risposta alla domanda nell'ora d'inglese? Mi scuso pubblicamente, qualcuno che da lassù ci guarda e fa suonare la campanella ci deve pur essere. 
Jacopo.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Vai papo, mostra il tu talento e mettiglielo in quel posto ai neri fenomeni...asd....attento xò che nn succeda il contrario xke sennò la colonscopia del doctor potrebbe non bastare...RETTIFICO: non basterebbe assolutamente...

ciao ciao fai ammodo

Gene & Mecchin

Unknown ha detto...

Cazzo ma sei uno scrittore nato.
Blog inserito di diritto nei preferiti ma te mi raccomando non smettere di aggiornare.
Stammi Bene...

Il Braw