novembre 01, 2008

(Ap)Plauso alla scuola americana

Denigrare la scuola americana è quello che, più o meno tutti, senza averla mai vista, facciamo. Dire che in fondo in fondo ha anche i suoi lati positivi, è quello che, più o meno tutti quelli che l'hanno vista, fanno. A volte tenere insieme 2500 persone di colore, razza, idee, pensieri diversi è impossibile. E' per questo che a scuola ci devono tenere la polizia.

Ma, quando si riesce a vedere che quei colori, quelle idee, quei pensieri combaciano, viene da pensare che non sia l'omino vestito di blu con la pistola alla cintura ad aver fatto un buon lavoro, ma gli altri 2500 che gli stanno intorno. Poi ognuno la pensa a modo suo.

Qua, almeno la scuola, non guarda di che colore sei, se voti Obama o McCain, se sei un metro e mezzo o se sei due e dieci. Qua la scuola, è un posto dove, primo si impara a stare al mondo, secondo si impara il "superfluo": storia, geografia… Perché "là fuori" la gente che nonostante sia stata a scuola è restia a comprendere l'antifona non è poca, e continua imperterrita a distruggere ciò che altri costruiscono. Perché se ci pensiamo bene è vero, gli americani soprattutto dentro i confini cercano dare a se stessi e agli altri "pace e libertà". Sì anche fuori, ma quello è un altro discorso.

Insomma scuola pubblica? Non da buttare, anzi. Longview High School, scuola frequentata ma nemmeno poi tanto, offre 100 e passa corsi, partendo dalla cucina (!), passando dalla più classica matematica, per finire a corsi di dubbio apprendimento quali "floral design" o "bible survey", ma non mettiamo le mani su quest'ultimo, che poi qualcuno la prende su personale! Ma quello che stupisce non è la presenza di tali, bensì la notevole frequentazione. Il corso di cucina poi è richiesto più dell'acqua nel Sahara. Testimoni dicono che ti devi iscrivere un anno prima per poter frequentare quel corso. Invece la classe di fisica consta di ben 17 alunni e il livello non è che sia stellare. Allora provo a immaginare il frequentatore medio della classe di cucina . No, non ce la faccio (e sia detto con tutto il dovuto rispetto eh). Ma, apparte il livello, va considerato che la scuola pubblica, non riceve un autentico accidente se non per le funzioni vitali. E nonostante ciò, ci sono club come il golf, il tennis, il club di spagnolo, quello di francese. Come? Donazioni.

Esempio: la squadra di basket, ogni anno, va in trasferta con pullman, e sosta in albergo per le trasferte più lunghe, con in soli soldi delle donazioni. Sì perché come detto in precedenza, lo stato (in questo caso Texas, che è anche molto generoso!) paga la scuola pubblica. Ma come tutti ben sappiamo, sul lato sinistro dell'oceano preferiscono spesso affidarsi al genio dei singoli popolanti, piuttosto che a strutture di più "obamiana" (concedetemelo, vi prego) accessibilità.

E così, poveri noi, ci ritroviamo in una scuola che puzza, cade a pezzi, non ti insegnano niente e hai poliziotti che ti girano intorno a tutte le ore. Se si vuole la si può anche vedere così. Da un punto di vista "reale" invece, la scuola pubblica è una di quelle cose che insegna. Ti insegna a vedere il mondo, perché là dentro ci trovi i peggiori bifolchi, ma difficilmente ci trovi i Bill Gates o gli Steve Jobs, ti insegna che la scuola, oltre ad insegnarti la moltiplicazione, ti deve dare un modello, per quando sarai "là fuori". Lo sport, almeno per quanto mi riguarda, mi ha dato più lezioni di vita di quanto non avrebbe fatto Aristotele. Ma di questo in fondo ne abbiam già parlato a sufficienza. Quello che conta è che si cerca di fare il massimo con i mezzi che ci vengono dati, di rendere meno brutto quello che è brutto, e l'importante molte volte non è il risultato. Ma lo spirito. Il fatto che una volta di più si sia dimostrato lo sforzo di migliorare, non quello di essere perfetti. La consapevolezza che essere quanto di peggio esista, non sia un handicap ma un punto da cui partire, un vantaggio da sfruttare. Contro chi? Contro se stessi, contro i propri limiti. Sembra di capire come mai a quattro ore da Longview, TX, una quarantina di anni fa qualcuno partiva per andare a vedere i crateri lunari (o almeno così dicono, ma anche qui, quella sarebbe un'altra storia).

Fa veramente tristezza allora, vedere come da qualche parte nel mondo, invece di ottimizzare, si cerchi di manomettere qualcosa che, grazie a Dio, sembra funzionare. E non se fa una questione di politica, bilanci o finanziarie. Se ne fa una questione di orgoglio, lezione che in quella stessa parte di mondo sembrano (sembriamo?) non aver mai appreso. Se ne fa una questione di spirito, che ci dovrebbe spingere ad oltrepassare il vecchio per dirigersi al nuovo, senza vergogna di commettere errori. In Italia invece la lezione che si dà, è che sempre è meglio un passo indietro che uno avanti, meglio una sicurezza (effimera) che un imbarazzo per aver almeno tentato di far qualcosa.

Due culture diverse? Due modi di pensare diversi? Per me semplicemente due principi di newtoniana natura: uguali e contrari. Solo che uno tira avanti, e l'altro tira indietro. Qual è quello sbagliato? Fate voi, ma a me piace la direzione del tempo. Avanti senza mai fermarsi.

Jacopo

P.S.: un rappresentante italiano in terra Texana, dà il benvenuto in questo mondo imperfetto ad un suo omonimo, certo che anche lui, nell'indubbia imperfezione umana, seguirà la direzione perfetta del tempo. Buona Fortuna Jacopo (e confida nello zio).

3 commenti:

Unknown ha detto...

Oddio, di questi tempi la polizia c'è anche da noi che s'occupa e si fa altro che casino, però questa è un'altra storia (cit.)...

Per il resto, fatti sentire e aggiorna un pò più spesso questo blog...Siamo tutti ansiosi di sapere le tue avventure, chi più chi meno.. (vero mariapia??)

Ciao Ciao

Eu&Tommy

Anonimo ha detto...

ringrazio Papo che scrive sul suo blog, ma lo ringrazio anche per avere un amico sensibile come Eu


Ciao Mari

Anonimo ha detto...

ti invidio tantissimo i tuoi us e.. La tua Forza di scrivere il blog!! La tua mail è stata perfetta a concigliare la mia ignavia da internauta!! Vg aus Köln!! Sei un grande!! Andrea alias "burgermeister":PP.